L’innovazione tecnologica si arma di software, di video conferenza, registri digitali e applicazioni di condivisione per reagire contro gli effetti del coronavirus (COVID-19). Le scuole non si fermano e cambiano le forme d’insegnamento.
Nel corso della storia molte invenzioni e innovazioni tecnologiche di cui oggi non potremmo più fare a meno sono nate per far fronte a momenti critici. In questi giorni la paura di contagio Coronavirus (SARS COVID-19) ha inciso fortemente sulle nostre abitudini quotidiane non solo a livello lavorativo ma anche sull’apprendimento delle future generazioni.
Ciò che sta accadendo oggi sembra favorire importanti iniziative in ambito scolastico potenziando opportunità di crescita per tutti quando l’emergenza sarà terminata. L’innovazione tecnologica si arma di software di video conferenza, registri digitali e applicazioni di condivisione per i compiti per reagire contro gli effetti del Coronavirus, in primis la mancata presenza in classe di alunni e insegnanti che coinvolge tutte le scuole italiane di ogni ordine a grado, ma anche moltissime altre realtà scolastiche nei paesi colpiti dall’epidemia.
Nuove forme di insegnamento per far fronte alla paura e alle limitazioni attuali, dunque, potrebbero diventare occasione per migliorare il sistema scolastico adottato in molte aree del mondo.
In Cina, mentre la situazione sta tornando lentamente alla normalità – “Le città sono di nuovo in attività e le produzioni sono riprese quasi ovunque”, scrive il console d’Italia a Canton, Lucia Pasqualini, – 180 milioni di studenti cinesi seguono lezioni a distanza in diretta streaming (La Stampa, 26 febbraio 2020).
Sempre nel Paese asiatico,inoltre, dove la modalità del lavoro smart working è scarsamente adottata, Zoom (il software che consente di collaborare a distanza) ha visto un aumento del 15% dei download in un solo giorno.
Le scuole in Cina quindi non si fermano e “l’effetto apprendimento a distanza” coinvolge anche in Italia alcune alcuni istituti scolastici che si sono subito attivati per poter svolgere le lezioni in e-Learning.
Di queste scuole, in particolare, tre arrivano dalla regione maggiormente colpita dal fenomeno Coronavirus, cioè la Lombardia: Saronno, Busto Arsizio e Melzo.
A Saronno, presso l’Istituto paritario Prealpi, e a Melzo, presso l’Istituto Comprensivo Ungaretti, sono state organizzate lezioni online attraverso le piattaforme digitali come Skype e WeSchool .
Per quanto riguarda l’Istituto Tecnico Economico “Enrico Tosi” di Busto Arsizio “oltre duemila ragazzi e i 200 docenti si sono attrezzati con la didattica a distanza: ogni studente utilizza il tablet che ha in dotazione, oppure lo smartphone o il computer di casa, per seguire le lezioni” (Lucia Landoni, Repubblica Milano, 26 febbraio 2020).
In Piemonte, presso l’Università degli Studi di Torino gli studenti del dipartimento di Psicologia hanno conseguito le lauree magistrali in modalità telematica. Questa sessione di laurea telematica sarà adottata da tutti i 27 dipartimenti di UniTo e coinvolgerà circa 2500 studenti.
Il Coronavirus non ferma l’innovazione tecnologica anzi, in un certo senso la mette alla prova per migliorare quella socialità e interazione socio-culturale di cui ogni scuola del mondo è fatta. Un futuro maggiormente caratterizzato dal quotidiano impiego nelle scuole e in tutte le università di strumenti tecnologici innovativi per la didattica è possibile.
Parleremo delle piattaforme utili per il telelavoro e l’apprendimento a distanza nel prossimo articolo dedicato al tema.
Se hai domande o feedback, scrivici. Saremo contenti di leggere le tue richieste o le tue opinioni.
Lo realizzeremo con amore e passione
Il nostro team è a tua disposizione