Synesthesia incontra Marcopolo. Intervista a Maurizio Bazzano

Intervista

5 Luglio 2023

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Marcopolo

Marcopolo è un’agenzia di comunicazione torinese esperta nei processi di trasformazione digitale e leader nel costruire esperienze di comunicazione in ambito B2B, orientati allo Human to Human. Recentemente abbiamo incontrato il suo CEO Maurizio Bazzano, che ci ha raccontato l’approccio innovativo e creativo della sua agenzia al mondo delle imprese, le strategie per il futuro e la collaborazione con Synesthesia.

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Maurizio, Marcopolo è una realtà molto particolare nel panorama della comunicazione torinese e non solo. Un’attività consolidata che è attiva da molti anni e che è riuscita a rimanere sempre a un altissimo livello, crescendo e adattandosi alle esigenze che il mercato richiede. Qual è il vostro metodo? Che tipo di strategia avete attuato per ottenere questo tipo di posizionamento?

Io sono un imprenditore di prima generazione, ma di tardiva vocazione. Prima di “mettermi in proprio” ho lavorato quasi quindici anni in una multinazionale leader mondiale nella meccanica di precisione, SKF, che in quegli anni si era da poco fusa con la RIV di Villar Perosa. Essermi formato in un simile contesto, che già allora riteneva innovazione e cultura d’impresa fondamentali per la crescita, ha sicuramente influenzato anche il modo in cui ho indirizzato la crescita e lo sviluppo di Marcopolo.

Oggi i pilastri su cui si poggia la nostra Agenzia sono due, che possono apparentemente sembrare in antitesi l’uno con l’altro, ma che in realtà ci mantengono in equilibrio: la continuità e l’innovazione.

La prima è fondamentale in un mercato in continua evoluzione ma sempre alla ricerca di certezze come quello del business to business; la seconda, sia che significhi stare al passo con le innovazioni dei nostri clienti, sia che implichi l’essere noi a stimolare loro a utilizzare strategie e strumenti innovativi per promuovere se stessi e i propri prodotti, è cruciale per restare contemporanei e “sul pezzo”.

Ecco la nostra strategia: empatia, formazione continua, un team che è un mix ben bilanciato di professionisti giovani e curiosi e figure cruciali di esperienza. Inoltre, la scelta di abbracciare il metodo del Design Thinking nello sviluppo dei nostri progetti, che portiamo avanti da qualche tempo e che stiamo cercando di rendere sempre più consistente, contribuisce a posizionarci in modo ancora più netto.

Il mondo del digitale con le mille rivoluzioni che lo contraddistinguono ha cambiato il modo di lavorare delle agenzie, ma soprattutto la relazione con i partner e i clienti. Come si è mossa Marcopolo in questo senso? Come ha davvero cambiato il vostro modo di stare sul mercato e di lavorare?

In effetti in trent’anni di vita di agenzia ne abbiamo viste forse anche più di mille di rivoluzioni digitali; basti pensare che quando iniziammo, nel 1993 mandavamo una newsletter via fax che si chiamava MEMEX, dal nome del primo tentativo di realizzare una macchina per ipertesti ed utilizzavamo le BBS (Bulletin Board System) per scambiarci file con i colleghi! Una cosa però è rimasta la stessa in mezzo a tutti questi cambiamenti: la nostra curiosità. 

Il desiderio di approfondire ogni novità, provare a comprenderla e gestirla, ci ha permesso di gestire in modo consapevole il cambiamento. Prendiamo per esempio quanto sta accadendo con l’AI: noi siamo interessatissimi all’argomento, ma non ce ne lasciamo soverchiare e cerchiamo di ricordarci che, fondamentalmente, si tratta “semplicemente” di un meraviglioso nuovo strumento, utile a realizzare i progetti che definiamo insieme ai nostri clienti.

Il creare un rapporto di fiducia con loro, l’essere riconosciuti come consulenti affidabili e competenti è ciò che conta di più. Per questo abbiamo scelto di formarci in ambito Design Thinking e co-progettazione e di lavorare sempre più in sinergia con loro, tenendo in alta considerazione i loro bisogni reali. Poi, per cercare di sfruttare al massimo tutto il potenziale del digitale, ci formiamo continuamente e ci facciamo supportare da professionisti verticali, alcuni dei quali sono entrati nella nostra Factory, che ci possono aiutare a individuare e gestire al meglio i tool più adatti al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, integrando le nostre competenze interne.

Maurizio Bazzano_Marcopolo

Ogni agenzia dice che è bravissima a fare tutto. Forse questa non è la filosofia giusta. Ma l’approccio commerciale spesso richiede anche questo tipo di “comunicazione”. Marcopolo nel tempo si è invece contraddistinta per la ricerca di ambiti di innovazione ed eccellenza. Questo approccio è premiante? Quali sono secondo te le caratteristiche che vi permettono di fare davvero la differenza?

Noi non siamo specializzati in un’attività, ma in un settore. È quello il nostro segreto.Nel 2025 andrà in pensione un dipendente di Marcopolo che ha lavorato con noi dal 1994, Alberto.

Dal 1998 il suo ruolo è quello di Project Manager. Ci tengo a sottolinearlo perché il fatto che Marcopolo si sia dotata di una figura “ponte” come quella del PM già in quegli anni, dominati dalla “sacra trimurti” account+art+copy, è indicativa dell’importanza che per noi ha sempre rivestito il costruire una relazione più approfondita per il cliente. Una relazione che ha come perno un responsabile di progetto (il PM appunto) e che si basa su una profonda comprensione del prodotto, essenziale per chi come noi lavora per il settore del business to business.

Content management rigoroso + collaborazione continua con il cliente + creatività. Ecco cosa ci permette di fare davvero la differenza.

Maurizio sappiamo che per te la componente umana e di relazione è fondamentale. Anche l’idea di creare il Circolo del Design da zero va in questa direzione. Nella tua attività professionale, negli anni, a cosa ha preferito dare priorità? 

In realtà, oltre all’entrare in relazione con l’altro, è l’atto del costruire insieme che su di me esercita un fascino irresistibile! Condividere un progetto, collaborare per realizzarlo, impegnarsi in prima persona per il raggiungimento di obiettivi collettivi. Questi elementi sono alla base del mio modo di vivere e di agire fin dall’infanzia; basti pensare che, da bambino, con mia sorella avevamo costituito un’associazione a cui avevamo associato i vari elettrodomestici della casa!

Per questa ragione è per me difficile scindere fra vita privata e attività professionale, quando si parla di questi concetti. E, allo stesso modo, è impossibile stabilire priorità. Il contributo che ho sempre cercato di dare in questo senso, nella comunità cristiana prima e nella politica poi, si è semplicemente in questa fase di vita convogliato nell’ambito del terzo settore e dei corpi intermedi imprenditoriali.

Venendo al Circolo è importante sottolineare che, di certo, non ho mai fatto nulla da solo: il Circolo ha più di cinquecento soci, un un consiglio direttivo composto da quattro persone e una Direttrice con un team di sei professionisti a disposizione!

Io ho semplicemente dato la spinta iniziale, sull’onda di un entusiasmo che è frutto più di un mio personale (e inevitabile) modus vivendi che di un razionale modus operandi imprenditoriale.

Veniamo al rapporto con Synesthesia. Come è nata questa collaborazione e cosa ti aspetti dal futuro? Ci sono ambiti in cui pensi che possa nascere qualcosa di particolarmente interessante e stimolante per entrambe le strutture?

Il rapporto con Synesthesia è nato conoscendo Francesco Ronchi a una cena. Sapete com’è fatto Francesco: il giorno dopo nella mail già avevo la proposta di partecipare a una gara per una occasione che si era verificata con un cliente in Emilia-Romagna! La gara finì in nulla dal punto di vista commerciale, ma segnò l’inizio di un rapporto che si è mantenuto negli anni. Da allora sia Synesthesia che Marcopolo sono cresciute e si sono andate definendo sempre meglio, per posizionamento e approccio. Ci siamo sempre guardati con reciproca stima e credo che sia stato proprio questo a spingerci ad avviare questa partnership.

Desideriamo contribuire apportando la nostra profonda conoscenza di un settore di mercato il cui desiderio di raccontarsi e comunicare è potenzialmente in enorme espansione. Insieme alla vostra specializzazione verticale sui tools digitali credo potremo fare grandi cose e io non vedo l’ora di iniziare.

Grazie Maurizio!


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