LGP1 (Let’s Go Player 1) è la piattaforma web che integra i contenuti di e-Sports in streaming e in modalità “Reality Television”. In questa intervista Marco Prinzi, CEO di LGP1, ci racconta perché il suo progetto è pronto a diventare un vero e proprio “apripista” nel mondo dell’e-Sports.
Intervista a cura di Francesco Ronchi (Presidente e Founder di Synesthesia).
Marco, com’è nata l’idea di LGP1?
“LGP1 sta per “Let’s Go Player 1”. Si tratta di un progetto che ha avuto un percorso piuttosto lungo. Già nel 2019 mi era venuto in mente di fare qualcosa nel campo degli e-Sports. Mi sono sempre interessato ai Reality Shows come modello di esperimento sociale e forma di intrattenimento. Mi sono poi chiesto se tra i vari format che sono presenti in giro c’era qualcosa di interessante per i giovani ed è per questo motivo che abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione sui videogiochi.
Inizialmente il progetto era nato con il nome di “Yalla Player 1”. A quei tempi volevamo dare vita a un contenuto digitale che avesse nello stesso tempo anche un impatto sociale e volevamo girare a Dubai un reality show, una specie di X-Factor sugli e-Sports. Tutto si concentrava su delle squadre miste che dovevano progredire all’interno del mondo mediorientale dei videogiochi. Purtroppo non siamo riusciti a farlo per tutta una serie di ragioni. Il modello stesso degli e-Sports, per esempio, risultava problematico: non era possibile fare un contenuto che non fosse commerciale. Abbiamo dovuto, pertanto, stravolgere la nostra idea e concentrarci su una piattaforma interattiva in cui si integra, da una parte il reality show e dall’altro lato una piattaforma di tornei gamificata”.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una straordinaria evoluzione nel settore del gaming. In molti hanno incominciato a interessarsi all’argomento, non solo imprenditori, ma anche i media. Quindi, è molto interessante l’idea di trasformare gli e-Sports in un reality. In che modo il pubblico viene coinvolto in questa piattaforma?
“Il pubblico viene coinvolto costantemente. I competitor arrivano direttamente dal pubblico. Sono proprio i componenti del pubblico che possono far parte dello show. Per cui, da quel punto di vista, siamo molto democratici, ma non solo. Durante ogni puntata e nel corso di ogni stagione ci sarà un continuo ripescaggio dal pubblico all’interno delle fila dei tornei: il pubblico dovrà sia votare l’eliminazione, sia scommettere su chi sono i vincitori e a un certo punto dovrà addirittura indovinare chi sarà il traditore della squadra vincente. In questo modo è possibile quindi interagire anche con altri spettatori e partecipanti del torneo. Se indovini la scommessa e, quindi, il voto, vieni ripescato per far parte tu stesso del torneo. Tutto avviene da remoto, quindi c’è un continuo rimescolarsi tra i personaggi e le star. C’è immedesimazione e coinvolgimento. Tutto è intercambiabile. LGP1 è l’unica piattaforma dove il pubblico diventa eroe”.
Questa è la vera rivoluzione di LGP1. Tutto questo è possibile grazie alla piattaforma che abbiamo sviluppato insieme. Quali saranno i giochi disponibili per questa piattaforma oggi e nel futuro?
“La piattaforma di per sé si comporta come un framework, una cornice. Cominciamo con CS:GO che nonostante abbia già 12 anni rimane l’e-Sport più popolare al mondo. Vogliamo cominciare con questo gioco perché è più facile da capire e ci teniamo ad avere un prodotto che abbia anche un crossover appeal anche per un pubblico che non è necessariamente costituito da esperti di videogame. Vogliamo poi espanderci anche su altri e-Sports come League of Legends, che è molto popolare in Italia”.
Tra l’altro ti confesso che quando il nostro team ha testato la piattaforma si è divertito tantissimo. È stato un momento veramente bello perché in Factory avevamo 30 sviluppatori che erano lì per giocare. Hanno fatto una vera e propria festa, un po’ come un tempo si facevano i lan party dove si giocava tutti insieme. Perché hai scelto Synesthesia come partner per la realizzazione di questo progetto così importante?
“Bisognava trovare un partner che sapesse tradurre idea intangibile che avevo in testa in una realtà funzionante, che fosse solida.
Synesthesia è stata la nostra scelta logica non solo per le sue capacità tecniche, ma anche per la sua capacità di arricchire le esperienze digitali con degli aspetti umani ed emozionali. È stata, dunque, una scelta logica”.
Grazie Marco per queste parole. Per noi il contatto umano conta tantissimo. Si tratta di uno dei grandi aspetti che ci contraddistingue oltre, ovviamente alla competenza tecnica. Ci puoi raccontare quindi come sono andate poi le cose? Sei contento del lavoro svolto?
“Sono contentissimo per quello che è stato fatto. Ho un rapporto eccellente con molti membri del team di Synesthesia e non avrei potuto sperare di trovare un partner migliore, più competente, lungimirante e supportante di Synesthesia”.
Proviamo a guardare al futuro. Quali evoluzioni vedi per questa piattaforma?
“Vogliamo che questo progetto sia il più sostenibile possibile. Ovviamente immaginiamo di scalare e di crescere in modo modulare nel tempo. Abbiamo finalmente un POC (proof of Concept). A breve faremo poi un evento pilota che utilizzeremo per una campagna di crowdfunding e a breve lanceremo la prima stagione. Si tratta di stagioni molto brevi che ci consentono di impare molto in fretta. Contiamo quindi di espanderci abbracciando altri e-Sports (come detto prima, per esempio, tra 6-9 stagioni avremo già un’offerta su League of Legends e su altri videogiochi). Nel frattempo avremo implementato anche feature di interattività un pochino più avanzate (per es. individuare il traditore).
Bene, bene. Un’ultima domanda. Tu sei un imprenditore seriale. Questo è uno dei tanti progetti che stai portando avanti e che ti contraddistinguono. Ci puoi raccontare qualche altro progetto che hai nel cassetto?
“Un amico mi ha definito un imprenditore di massa, non solo seriale. In questo momento sto lanciando altre due startup. LGP1 sarebbe il mio terzo progetto nel mondo dei videogiochi. Il primo è stato lanciato due anni fa. Adesso sto lanciando un progetto che si chiama CRYPTO CHRONIC che è un videogame casual basato su tecnologia cryptografica e consente di guadagnare mentre si gioca cercando di rivoluzionare il concetto dei Pokemon e dei Tamagotchi. Poi sto facendo qualcosa di totalmente differente nel settore del food tech. Il progetto si chiama We cook ed è dedicato a cuochi che vogliono incrementare il loro business,noi gli forniamo tutte le infrastrutture digitali e fisiche. Tutto questo lo sto facendo perché il mio sogno è lavorare nel venture capital. Questo penso sia l’aspetto più nobile del capitalismo: trasformare un’idea astratta in una cosa tangibile è estremamente motivante ed edificante per me”.
Grazie Marco. Ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti! Speriamo di lavorare insieme per i tuoi progetti futuri e rimanete sintonizzati per la prima stagione di LGP1.
“Grazie a voi. Grazie Francesco per avermi aiutato a concretizzare questo sogno”.
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