Cosa sono gli NFT? Come funzionano? Qual è il loro effettivo valore? Che ruolo svolgeranno nella costruzione del Metaverso? In questo articolo affronteremo questo fenomeno digitale di cui oggi tutti parlano, cercando di capire quali saranno i possibili scenari futuri di un’economia sempre più decentralizzata.
Unici nel loro genere. Irripetibili e dal valore inestimabile. Non stiamo parlando del celebre Pink Star (diamante rosa da 59,60 carati) oppure dell’ultimo quadro di Francis Bacon battuto all’asta da Sotheby’s, ma di “NFT” (non-fungible token).
Attualmente al centro di un mercato in grande espansione, gli NFT sembrano indicare una strada che può essere percorsa per una vastissima serie di attività umane digitali. Basti pensare che nel mondo esistono molti beni non fungibili, che magari possono sembrare uguali e ripetibili, ma che in realtà non lo sono. Prendiamo proprio l’esempio di un’opera d’arte digitale. In questi casi, per quanto accurata possa essere la copia, l’originale porterà con sé un’identità che nessun’altra opera potrà mai ripetere. Questo attestato di autenticità è fornito direttamente dagli NFT, cioè quelle “informazioni digitali” che fanno sì che il file a cui sono associate abbia una sua peculiarità.
Sì, ma che cosa sono esattamente gli NFT? Sono “risorse del mondo digitale” che possono essere acquistate e vendute come qualsiasi altro oggetto di proprietà, ma che non hanno una forma tangibile. Si tratta, in sostanza, di uno speciale token crittografico che attesta l’atto di proprietà scritto su blockchain di un bene unico (digitale o fisico) e ne certifica l’autenticità, consentendo di stabilire i diritti sull’opera, la quale, nelle sue forme più usuali, assume le sembianze di GIF, tweet, figurine virtuali, immagini di oggetti o anche skin per videogiochi.
Oggi un’economia basata sugli NFT esiste già. Tra i più celebri marketplace presenti in rete dove è possibile vendere o comprare NFT ricordiamo, per citarne alcuni:
Dal primo maggio al 2007 al 7 gennaio 2021 l’americano Mike Winkelmann, in arte Beeple, ha postato online la sua illustrazione artistica. Sette anni e mezzo di lavoro per un totale di 5.000 pezzi realizzati per dar vita a un gigantesco collage di jpg (21.069 pixel x 21.069 pixel) intitolato “Everydays: the first 5000 days”. Si tratta per l’esattezza della prima opera d’arte “NFT” mai battuta dalla casa d’aste Christie’s per un valore di oltre 69 milioni di dollari. Quest’esempio rappresenta certamente un episodio che, probabilmente, segnerà l’inizio di un nuovo capitolo della storia dell’arte e non solo.
Altri creatori di contenuti digitali e brand hanno già realizzato GIF, stickers e clip art da vendere all’asta con valori incredibili. Gucci, per esempio, ha creato una GIF animata ritraente un fantasma brandizzato su sfondo giallo, che ha venduto alla cifra di 16.300 dollari.
Gli NFT non sono legati esclusivamente all’arte digitale o al mercato del lusso. È proprio questo il caso molto recente di NBA Top Shot. Sul sito più di centomila utenti hanno “spostato” oltre 250 milioni di dollari comprando e vendendo video rarissimi di partite di basket (in edizione limitata, con una tiratura che ne stabilisce il prezzo).
La NFT mania sembra non risparmiare neppure il mondo del gaming come dimostra la recente notizia riguardante la nota catena di prodotti e servizi videoludici GameStop.
L’azienda statunitense avrebbe stretto una partnership con Immutable X per costruire un mercato per NFT entro fine anno sfruttando un investimento da 100 milioni di dollari. I consumatori potranno, così, acquistare e vendere NFT collegati a risorse digitali da utilizzare in vari videogiochi. Gli oggetti includeranno elementi come immobili virtuali, skin dei personaggi e armi.
Gli NFT possono essere canzoni, video, GIF, tweet. Le sue infinite applicazioni sperimentate finora non hanno limiti. L’importante è che ci sia qualcuno interessato a investire nella proprietà digitale nell’unicità di qualcosa attraverso gli NFT. Un mercato, dunque, tutt’altro che “non fungibile”, si prospetta per molti investitori, artisti, musicisti e influencer. In molti sono oggi ingolositi dall’idea di far propria una risorsa digitale e rivendicarne la proprietà.
È importante precisare che acquistare un NFT nella maggior parte dei casi non comprende anche il copyright dell’oggetto digitale. L’acquirente non potrà quindi reclamare i diritti d’autore o decidere il suo utilizzo e condivisione. Tutte le stampe e le condivisioni di quel determinato oggetto digitale non saranno altro che copie.
Solo alcuni NFT danno la possibilità di ricevere automaticamente una quota fissa ogni qual volta un’opera d’arte viene rivenduta. Questo vale soprattutto per gli autori dell’opera, per i digital artist. Grazie agli smart contracts, infatti, è possibile incidere nel codice il diritto al 5% di ogni successiva transizione, rendendo così la vendita delle opere un’operazione da cui poter continuare a guadagnare nel corso del tempo.
Aver esteso i concetti di unicità e autenticità anche al mondo digitale, riproducibile per sua stessa definizione, rappresenta un’intuizione che funziona. All’interno di questo fenomeno socio-economico in costante evoluzione, dove mondo reale e mondo digitale si integrano vicendevolmente, il Metaverso gioca un ruolo fondamentale e sembra aprire all’orizzonte scenari che fino a poco tempo fa erano stati solamente immaginati.
In futuro queste risorse potrebbero addirittura essere impiegate per comprare e certificare la proprietà di luoghi, automobili, vestiti da usare in nuovi mondi digitali. Man mano che l’universo virtuale prenderà forma, gli NFT diventeranno sempre più indispensabili e la loro crescente richiesta non farà altro che aumentarne il valore.
Tuttavia, I temi aperti sono ancora tanti, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza (la blockchain è solida, ma tutto l’ecosistema digitale che ruota attorno a essa non lo è nella stessa misura) e l’impatto ambientale (secondo Memo Akten, artista computazionale, ingegnere e ricercatore, sistema Crypto comporta uno sfruttamento massiccio delle risorse minerarie il consumo energetico medio per transazione sulla piattaforma SuperRare è di 82 kWh, pari a 48 kg di Co2).
Nonostante i limiti e il pericolo di bolle speculative sia molto alto, oggi la convinzione che gli NFT rappresentino un modo intelligente per investire le proprie criptovalute sta crescendo vertiginosamente. Gli NFT potrebbero davvero rappresentare una parte molto interessante dell’economia del futuro, un’economia ancor di più decentralizzata, dove l’interesse del singolo – si spera – possa trovare presto il suo equilibrio con il resto del mercato.
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