Amazon, Google e Apple sono solo alcuni dei brand presenti nel mondo degli assistenti vocali. In questo articolo cercheremo di capire che cosa ci riserva il futuro per quanto riguarda questa tecnologia.
Amazon, Google e Apple sono solo alcuni nomi dei players presenti nel mondo della voice assistant. Una battaglia agguerritissima, appena iniziata, dove l’obiettivo è ottenere una posizione dominante su questo nuovo importantissimo mercato.
Amazon ha recentemente annunciato un microonde da 60$ che si attiverà tramite l’uso della voce, utilizzando l’assistente vocale Alexa. Questo è solo l’ultimo esempio dell’ossessione con cui Amazon sembra voler rendere Alexa onnipresente, dalla cucina alla macchina.
Google nel frattempo ha potenziato la sua offerta di assistenti vocali inserendo Google Home Hub, un altoparlante intelligente con uno schermo.
Facebook ha appena svelato Portal, un dispositivo che permette principalmente di effettuare videochiamate con i propri amici attraverso il social network.
Apple infine oltre a Siri – integrato in tutti i suoi dispositivi dal 2011 – ha il suo HomePod.
Gli assistenti vocali sono potenzialmente gli incubi della privacy, infatti procedono a monitorare sempre più elementi della nostra vita quotidiana. Questa paura, tuttavia, non sembra aver intaccato le vendite.
Con l’avvicinarsi della stagione dello shopping natalizio, si prevede che gli assistenti vocali registreranno grandi vendite, andando ad incrementare il già considerevole numero di coloro che possiedono uno speaker intelligente e che usano un assistente vocale almeno una volta mese (i quali attualmente rappresentano circa il 25-30% della popolazione statunitense.
Le interfacce vocali sono state adottate più rapidamente di quasi qualsiasi altra tecnologia nella storia. E con le grandi vendite arrivano, puntuali, delle previsioni che si riveleranno forse ben presto esagerate::
Tutto il clamore generato attorno a questa tecnologia rischia di offuscare il punto in cui è realmente.
Secondo il rapporto di NPR e Edison Research dell’inizio di quest’anno, circa un terzo dei proprietari degli smart speaker finisce per usarli notevolmente meno dopo il primo mese. Solo poco più della metà ha dichiarato che non potrebbe farne a meno.
Mentre alcune persone sono sicuramente entusiaste della nuova tecnologia, questa non ha ancora esattamente cambiato la vita di ogni giorno. Ad oggi, gli assistenti vocali e gli altoparlanti intelligenti hanno dimostrato essere soltanto un modo diffuso per accendere la radio, abbassare le luci o ottenere informazioni meteorologiche. Ma per essere rivoluzionari, avranno bisogno di trovare un ruolo più centrale, una nuova applicazione di rottura.
Le interazioni vocali uomo macchina sono inevitabili. Con il crescente proliferare di dispositivi di consumo a prezzi accessibili e reti wireless si sta modificando anche il modo in cui interagiamo con le macchine.
Per cosa vengono usati: (proprietari statunitensi)
La riproduzione di musica e di altri contenuti audio è di gran lunga il caso di utilizzo corrente di maggiore successo per gli assistenti vocali.
Dal 70% al 90% degli utenti degli smart speaker affermano di aver trasmesso musica in streaming su un device intelligente. Circa la metà di tale quota lo fa ogni giorno. Queste statistiche hanno un significato, mostrano importanti cambiamenti nel modo in cui consumiamo i media.
Infatti, le persone che ascoltano Spotify sugli smart speakers hanno più probabilità di ascoltare musica ogni giorno rispetto agli utenti di Spotify in generale. Sono anche più propensi ad ascoltare la musica nei fine settimana e a richiedere canzoni nostalgiche.
Anche la vecchia radio viene ascoltata sugli smart speakers. L’anno scorso, il 4% delle ore di ascolto della National Public Radio è arrivato da smart speakers. Oggi la quota ammonta al 19 percento, secondo Tamar Charney, amministratore delegato della personalizzazione e la cura presso NPR.
Ancora più avvincente per il mondo pubblicitario è il fatto che gli ascoltatori di smart devices sono meno propensi a saltare la pubblicità di quelli che utilizzano computer o telefoni.
“Le persone hanno meno probabilità di saltare le pubblicità su Alexa. È più scomodo dire alla tua Alexa di andare avanti di 30 secondi piuttosto che lasciare che gli annunci vengano riprodotti”, dice Meverden. “Gli ascoltatori di smart speaker sono molto più passivi”, ha aggiunto. “Le persone con le interfacce vocali tendono ad accettare ciò che viene loro dato”.
Le aziende sperano che le persone inizino ad usare i loro assistenti vocali per acquistare senza sforzo ogni genere di prodotto. La maggior parte dei sondaggi mostra che solo il 20% circa dei proprietari americani di smart device hanno utilizzato il proprio dispositivo smart per effettuare un acquisto. Il numero che acquista mensilmente è la metà.
Un rapporto più allarmante da parte di The Information ha dichiarato che solo il 2% degli utenti di Alexa ha effettuato un acquisto con il dispositivo quest’anno, fino ai primi di agosto. Qualunque sia il numero, non è ancora quello che i rivenditori sognano.
Per questo tipo di shopping forse è troppo presto, poiché lo shopping è prevalentemente un’esperienza visiva e tattile.
Quando si cerca un prodotto con la voce, si ottengono solo una o due opzioni, non pagine e pagine di un catalogo di prodotti, come siamo abituati a fare online.
Tuttavia, ciò lo rende più ideale per i beni di consumo domestici, perché sono economici, devono essere riordinati frequentemente e non richiedono le stesse considerazioni degli acquisti discrezionali con prezzi più alti.
Questo può tradursi in un potenziale momento di successo per i brand. Diventare il primo suggerimento per la categoria carta igienica di un assistente vocale può significare essere l’acquisto che effettivamente il cliente farà.
Secondo uno studio dell’agenzia di marketing Digitas, circa l’85% dei consumatori che hanno effettuato un acquisto tramite i voice assistants afferma di aver acquistato la prima opzione presentata. È in quest’ottica che i grandi brand si stanno muovendo, cercando di ottenere il vantaggio del first mover; non stanno aspettando che le vendite scendano prima di iniziare a strutturare le loro strategie vocali.
A dispetto di queste considerazioni, i marchi non possono ancora pagare per la visibilità. Per ora, Amazon e Google stanno cercando di guadagnarsi la fiducia dei nuovi acquirenti, rendendo i risultati di ricerca più pertinenti possibile. Tuttavia, non ci vuole molta immaginazione per vedere un futuro in cui i commercianti di Amazon o Google potrebbero pagare per avere i loro prodotti suggeriti dai loro assistenti intelligenti, così come accade tuttora per gli annunci sponsorizzati che affollano i siti Web.
È troppo presto nella rivoluzione vocale definire il nome di un vincitore, ma le aziende stanno sicuramente scommettendo.
Siri ha avuto qualche anno di vantaggio tra gli assistenti vocali ed è ora utilizzato attivamente da mezzo miliardo di dispositivi, tra cui iPhone, MacBook Pro e Apple Watch.
L’Assistente Google, grazie ad Android, afferma la sua presenza su mezzo miliardo di dispositivi.
Amazon per ora è il leader degli altoparlanti intelligenti, anche se è ostacolato dal fatto di non avere un proprio telefono. La società sta recuperando raddoppiando il carico su altri dispositivi con Alexa nella speranza di accaparrarsi i mercati delle smart home e delle auto. È importante sottolineare che recentemente ha presentato un chip a basso costo basato su Alexa che può rendere intelligenti i dispositivi stupidi.
Quote di mercato delle vendite degli smart speaker globali
Nel secondo trimestre di quest’anno, Amazon ha registrato il 41% delle spedizioni globali di smart speaker, seguita da Google al 28%, secondo i dati di Strategy Analytics. Negli Stati Uniti, stando ad un sondaggio di Voicebot, Amazon rappresenta circa il 65% degli altoparlanti installati a settembre.
La quota di mercato tuttavia non è tutto.
Il futuro prevede probabilmente la presenza di una serie di assistenti intelligenti, a seconda della posizione dell’utente e di cosa vuole fare. Si stima che l’utente medio dello smartphone interagirà con tre piattaforme di assistenti vocali diversi entro il 2022.
“Nessuna singola piattaforma di assistente smart può fornire il portafoglio completo di servizi e dispositivi che i consumatori stanno cercando”, secondo Adam Wright, analista senior di IDC.
Fortunatamente per i fan dell’assistente vocale siamo ancora all’inizio.
L’obiettivo attuale degli smart speaker è fare in modo che le persone siano più abituate a parlare con i loro dispositivi. Tuttavia, il futuro della voce probabilmente non sarà l’altoparlante. Infatti i principali produttori di altoparlanti hanno aggiunto i display ai loro assistenti.
Samsung sta inserendo il suo assistente vocale Bixby nei suoi televisori, creando così il potenziale per diventare l’hub di assistente intelligente.
L’elemento chiave rimane sicuramente la tecnologia vocale, indipendentemente dal dispositivo in cui risiede. Gli assistenti intelligenti si insinueranno in ogni aspetto della nostra vita e saranno disponibili a casa e fuori.
Alcuni vedono un futuro in cui negozi e altri luoghi pubblici saranno dotati di assistenti vocali in grado di riconoscere le persone e adattare le loro risposte alle esigenze individuali. Per ora gli assistenti vocali stanno ancora lavorando in primo luogo per capire cosa gli viene detto.
Resta da vedere ciò che alla fine facciamo con tutta questa “opulenza” di tecnologia vocale.
Basta pensare al mouse negli anni ’80. Il nuovo modo di interagire con i computer è stato accolto con sdegno, ma questo riguardava le possibilità e l’esecuzione piuttosto che il concetto. All’inizio la precisione del mouse era scarsa e il software non aveva ancora capito come utilizzare in modo intelligente la nuova tecnologia. Quarant’anni dopo è difficile immaginare un mondo fatto di software di progettazione e videogiochi senza mouse o touch pad.
C’è sempre stata una tendenza a forzare il ‘vecchio’ sul ‘nuovo’ quando si tratta di piattaforme tecnologiche emergenti.
Le prime pubblicità in televisione, ad esempio, erano essenzialmente annunci radiofonici, letti ad alta voce. Infine le pubblicità televisive si sono evolute in storie multisensoriali e questa sarà la sorte che toccherà anche all’esperienza vocale.
Fino a quando non troveremo l’app, il modo d’uso o l’invenzione che potrebbe essere possibile solo utilizzando la voce, stiamo ancora solo riproponendo contenuti online per le tue orecchie.
[libera traduzione dall’articolo Voice tech like Alexa and Siri hasn’t found its true calling yet: Inside the voice assistant ‘revolution’ di Recode]
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