25 anni di PlayStation: storia di una console rivoluzionaria. Intervista con Marco Mazzaglia

Intervista

18 Dicembre 2019

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Versione breve 45

In occasione del venticinquesimo anniversario dell’uscita della prima versione della PlayStation, Marco Mazzaglia (Videogame Evangelist di Synesthesia) ci racconta come è cambiato il mondo dei videogiochi dopo il lancio della celebre console.

Versione completa 1
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Il 3 dicembre 1994, venticinque anni e qualche giorno fa, la Sony fece uscire in Giappone la prima versione della PlayStation. Questa è una data che per gli amanti dei videogiochi rappresenta uno spartiacque indelebile. Come è cambiato il mondo dei videogiochi da quel giorno in poi?

“Il mondo dei videogiochi cambiò radicalmente perché in quel periodo la PlayStation fu il dispositivo giusto nel tempo giusto. In quel periodo SEGA stava lavorando all’uscita del Saturn che voleva cavalcare l’onda del 32 bit, ma SEGA aveva perso credibilità nei confronti dei suoi utenti anche perché nel giro di meno di 24 mesi erano usciti già il Mega CD e il 32X. Saltato l’affare con la Nintendo, Sony raccoglie le ceneri ed entra a gamba tesa nel mondo dei videogiochi con la PlayStation. Ricordo ancora la sua presentazione con delle demo da effetto wow, come per esempio la demo Tirannosauro, inserita all’interno della console e mi ricorda un po’ quello che Nintendo fece col NES, cioè io mi portavo un coin-op famoso a casa e ci giocavo esattamente come in sala giochi”.

Molte quindi furono le innovazioni introdotte che migliorarono decisamente l’esperienza ludica. In particolare faccio riferimento al CD-ROM, alla grafica 3D, all’ergonomia del joypad. 

Parliamo, innanzitutto, dell’impiego del CD-ROM. La Sony decise di puntare tutto su questo formato. Quali furono i benefici apportati da questo nuovo supporto?

“Fino a quel momento il supporto più utilizzato era il floppy disc da 1,44 mb oppure delle cartucce che contenevano 8 Mb. Quindi passiamo da questa quantità a una cifra alla possibilità di usare 600-700 Mb sul CD-ROM. Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione copernicana dello spazio. Fino ad allora il CD-ROM era stato utilizzato come laser disc analogico, cioè un contenitore di filmati con una meccanica di gioco molto ridotta. Questo voleva dire che i giochi di fatto non erano molto divertenti. Sony allora decise di tradurre le potenzialità del compact disc in un vero e proprio contenuto ludico. Non si trattava più di riempire di filmati un gioco, ma di costruire un contenuto che cercasse di dare vita vera a un gioco. Sony allora utilizza le tracce audio dei compact disc per dare un audio incredibile e più coinvolgente e per riempire i suoi prodotti con contenuti strettamente legati alle dinamiche di gioco. Allora avremo i tre CD di Final Fantasy VII che un’esperienza narrativa che colpirà il cuore dei giocatori”.

Il mondo dei videogiochi stava cambiando. I sogni dei giocatori di tutto il mondo prendevano forma (3D). La grafica innovativa e maggiormente realistica della PlayStation rappresenta un altro tratto distintivo rispetto alle altre console. Ricordi questo passaggio? Che cosa aveva di diverso la sua grafica rispetto alle altre console che uscirono negli anni precedenti?

“Lo stesso discorso fatto prima vale anche per la grafica 3D. In quel momento si sapeva già che il 3D sarebbe stato il futuro, però ancora non aveva preso una declinazione particolare. La comunità dei giocatori lo aveva già capito da tempo. Il Super Nintendo per riuscire a fare giochi in 3D dovette aggiungere un chip (super FX) all’interno delle proprie cartucce.  Rispetto al Saturn (molto forte sul 2D), Sony investì molto sul 3D e legò le sue proprietà intellettuali e i suoi giochi più famosi proprio sul fatto che fossero realizzate in questa modalità”. 

Parliamo del Joystick. Fino a poco prima del suo lancio tutti i competitor stavano cercando di imitare i joystick a blocco unico del NES. La Sony decise di ideare un nuovo joypad, decisamente più ergonomico e degno di stare in un museo di design. Quanto ha inciso, secondo te, questa scelta sul successo della console?

“Anche per quanto riguarda il controller, Sony riuscì a tracciare una vera e propria strada dell’innovazione. Se provate a cercare su internet vedrete che sono stati realizzati molti modelli e prototipi prima di riuscire a raggiungere il primo joypad della PlayStation. Anche in questo caso la differenza tra il Saturn e la PlayStation stava tutta nell’innovazione: il joypad di Saturn era un joypad vecchio, basato su quello che poteva essere il pad a sei tasti di Sega Mega Drive. A quello della PlayStation vennero aggiunte una serie in più di tasti, una doppia linea di tasti laterali e poi il dualshock. L’introduzione dei controller analogici, si basava su una nuova impostazione di meccaniche di game play che partiva proprio dall’input. Questo discorso sui comandi non è un discorso che è stato fatto solo da Sony. Dieci anni dopo la Nintendo fece la stessa cosa con Nintendo WII con il wiimote (project revolution). Ci furono quindi passi in avanti non solo nell’aggiungere possibilità di input al joypad, ma anche nel rendere il controller più immediato nel suo utilizzo, anche per persone che non erano tanto abituate ad usare il controller. Questa attenzione sul controller fu certamente iniziata da Sony che cominciò questa rivoluzione”.

Giochi preferiti e perché?

“Il mio gioco single player preferito è certamente Metal Gear Solid, non solo per la grafica, ma anche per per il game design e l’attenzione rivolta all’esperienza di gioco estrema, basti pensare allo studio che c’è stato per battere il boss finale Psycho Mantis, che dopo un po’ di tempo richiede al giocatore di cambiare fisicamente qualcosa che non voglio spoilerare. Per quanto riguarda il multiplayer il gioco che mi è rimasto nel cuore è Micro Machines 3 perché grazie alla possibilità di collegare fino ad 8 giocatori contemporaneamente usando due multitap dava un’esperienza di parti-game stupenda”.

Negli anni ne sono uscite altre tre versioni – e una quinta, molto attesa, uscirà alla fine del 2020. Che cosa ti aspetti dalla Sony?

“Da Sony mi aspetto un sacco di bei regali. Al momento, come al solito, gli annunci sono incrementali. Sony ha incominciato a raccontare che questa nuova console sarà dotata di un disco SSD che renderà impercettibili i caricamenti. Un’altra rivoluzione che ci interessa ancora di più è quella del dual shock: la PS5 avrà il feedback aptico che riuscirà a trasmettere a livello sensoriale (di tatto) qualcosa che sta succedendo nel gioco con le vibrazioni, esattamente come i trigger adattivi che potranno aumentare l’effetto presence di un’esperienza di gioco. Il fatto di aggiungere e dare ai game designer questa possibilità di aumentare e usare questi input in modo diverso creerà delle bellissime sorprese da un punto di vista video-ludico. Infine, con l’annuncio della retro-compatibilità, sappiamo già che PS5 sarà compatibile con PS4. Questo mi consentirà di utilizzare un unico dispositivo per far girare tutti i miei giochi. E se la retro-compatibilità fosse anche sugli altri precedenti dispositivi? Che bello sarebbe poter giocare con i vecchi giochi su un hardware decisamente più potente?”


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