Synesthesia presenta Wetaxi: intervista a Massimiliano Curto

Startup

6 Febbraio 2020

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Versione breve 45

Nata nel 2015 come start-up del Politecnico di Torino, Wetaxi è stata la prima applicazione in Europa a introdurre sul mercato il taxi condiviso in tempo reale e la prima a portare in Italia la trasparenza della tariffa massima garantita. Massimiliano Curto, CEO e uno degli ideatori di questa innovativa app per iOS e Android (sviluppata in parte da Synesthesia), ci racconta com’è nata Wetaxi, cosa offre agli utenti e quali sono gli obiettivi nel futuro.

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Ciao Massimiliano, ci racconti com’è nata l’idea di Wetaxi?

“L’idea di Wetaxi nasce circa tre anni fa da me Luca e Ignazio. All’epoca lavoravamo al Politecnico di Torino e volevamo costruire un servizio rivolto ai giovani, che fosse trasparente ed economico per potersi muovere in sicurezza”. 

Cosa offre Wetaxi?

“Quando abbiamo incominciato a lavorare al progetto Wetaxi era il periodo in cui Uber stava chiudendo in Italia e volevamo offrire qualcosa di diverso ai nostri utenti. Volevamo offrire una piattaforma tecnologica che fosse davvero collaborativa. Quindi, abbiamo pensato di mettere al centro tanti nostri utenti e ai tassisti a cui offrire dei vantaggi. Riusciamo a garantire a tutti i nostri utenti dei vantaggi esclusivi e delle garanzie”.

Quali sono i punti di forza di della vostra applicazione?

“I punti di forza di Wetaxi sono: la collaborazione, la trasparenza e la condivisione. Noi piaciamo a tutti (ai nostri utenti e ai nostri tassisti). Con Wetaxi sai subito quanto spendi, inserisci l’origine e la destinazione e noi ti diciamo il prezzo. Questo prezzo è la tariffa massima che pagherai. Potresti pagare di meno se il tassametro indica di meno, ma non puoi pagare di più. Quindi se abbiamo indicato un prezzo troppo basso, sarai garantito comunque da questo prezzo. Siamo stati il primo servizio di taxi in Europa a offrire la possibilità di condividere il taxi in tempo reale. Questa cosa permette ai giovani di viaggiare in modo conveniente”.

Ti va di raccontarci gli sviluppi recenti?

“Wetaxi è sicuramente all’inizio. Siamo partiti due anni fa da Torino per poi arrivare in altre 21 città, come Milano, Roma e Napoli. Ora ci tocca continuare questa crescita, migliorare il nostro servizio e magari guardare anche all’estero”.

Quali sono le difficoltà incontrate finora?

“Le difficoltà che si incontrano sono moltissime. Si fa tanta fatica tutti i giorni, ma forse in fondo è anche questo quello che diverte. Ci muoviamo in un mercato molto competitivo: a Torino, per esempio, oltre a Wetaxi ci sono ancora Uber Taxi e Free Now (ex My Taxi è parte del gruppo Mercedes e BMW). Quindi c’è una competizione molto forte e con grandi capacità finanziarie. Il nostro modello è molto diverso. Noi non consumiamo così tante risorse finanziarie e abbiamo un modello molto più collaborativo. Si fa tanta fatica a raccontare il nostro modello e a coinvolgere altri partner. Però devo dire che più che le fatiche che abbiamo fatto mi piace ricordare le soddisfazioni che ci stiamo togliendo”.

Qual è stato l’apporto di Synesthesia?

“Synesthesia è stata una figura chiave nello sviluppo del nostro progetto. Ci ha accompagnato da quando eravamo quattro persone nel nostro ufficio. Noi siamo una start-up, per noi è fondamentale portare competenze e risorse a bordo della nostra azienda. Synesthesia ci ha permesso di gestire tutto quello che non riuscivamo a fare da soli. Da sempre abbiamo avuto supporto dal lato mobile e lato front-end, quindi lato web. Abbiamo sempre avuto supporto in termini di competenze (ad alto livello), esperienza, simpatia e voglia di lavorare insieme”. 

Quale futuro attende Wetaxi?

“Negli ultimi sei mesi abbiamo chiuso due importanti aumenti di capitale che oggi ci fa guardare al futuro con tanta voglia di fare. Quando si pensa a una piattaforma come la nostra, solitamente si pensa che il problema che dobbiamo affrontare sia quello di creare solo un’applicazione per permettere agli utenti di chiamare un taxi. In realtà quello che facciamo è molto di più. Ogni giorno ci interroghiamo non solo su come chiamare un taxi ai nostri utenti, ma come aiutare gli utenti a risolvere i loro problemi, ovvero come muoversi in città. Il problema diventa ogni giorno più complicato perché oltre a risolvere il problema di muoverci in maniera sicura, economica e veloce dobbiamo sempre più rispondere alla sostenibilità ambientale. Quindi vedo un futuro sempre più green, vedo una voglia di andare oltre il confine e di farlo in una maniera ambientalmente sostenibile”

Grazie Max per la tua disponibilità e in bocca al lupo per tutto!


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