Google Analytics è stato espulso (anche) dall’Italia

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27 Giugno 2022

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Dopo le decisioni restrittive già adottate dai Garanti di Austria e Francia nei mesi passati, anche l’Autorità italiana competente in materia di privacy ha preso una posizione netta nei confronti del trattamento dei dati da parte di Google Analytics. La questione riguarda in particolare il trasferimento dei dati degli utenti europei oltreoceano, negli USA. Cosa cambierà, dunque, in concreto per le aziende italiane? Ci sono soluzioni alternative da adottare?

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La decisione del Garante della privacy in Italia

Come abbiamo già avuto occasione di analizzare nel nostro precedente articolo “Google Analytics e GDPR: i rischi per gli utenti dell’UE”, la questione del trattamento dei dati da parte della nota azienda americana ha attirato l’attenzione di numerose Autorità Garanti di diversi paesi Europei.

Le garanzie, infatti, previste dalle leggi americane  in questo ambito sono molto più deboli e meno “protettive” nei confronti dei titolari dei dati, rispetto a quelle previste dalle normative europee e dal GDPR. Con il comunicato del 23 giugno 2022, il Garante della privacy italiana ha espresso un punto critico già sollevato da molti utenti e Autorità anche in altri Paesi Europei. Si legge che:

“il Garante ha evidenziato, in particolare, la possibilità, per le Autorità governative e le agenzie di intelligence statunitensi, di accedere ai dati personali trasferiti senza le dovute garanzie, rilevando al riguardo che, alla luce delle indicazioni fornite dall’EDPB (Raccomandazione n. 1/2020 del 18 giugno 2021), le misure che integrano gli strumenti di trasferimento adottate da Google non garantiscono, allo stato, un livello adeguato di protezione dei dati personali degli utenti”.

La nota del nostro Garante è molto chiara e si colloca perfettamente in linea con la precedente decisione dell’Autorità austriaca che aveva dichiarato, a sua volta, che le “clausole contrattuali standard firmate dalle parti (nel caso di specie il gestore di un sito austriaco e Google) non offrono un livello di protezione adeguato” rispetto alle norme previste dal Regolamento Europeo per protezione dei dati personali.

A seguito di questa decisione, dunque, è evidente che i gestori di siti web in Italia dovranno fare a meno dei servizi finora offerti da Google Analytics.

L’Autorità italiana, infatti, ha stabilito un termine di 90 giorni entro il quale

 “tutti i titolari del trattamento sono tenuti a verificare la conformità delle modalità di utilizzo di cookie e altri strumenti di tracciamento utilizzati sui propri siti web, con particolare attenzione a Google Analytics e ad altri servizi analoghi, con la normativa in materia di protezione dei dati personali”.

Allo scadere di questo periodo, l’Autorità Garante si riserva di verificare la conformità al Regolamento Europeo dei soggetti interessati e, in caso di esito negativo, di procedere con le sanzioni previste dalle normative applicabili. 

Gli effetti negativi che simili decisioni producono anche sulle stesse attività di Google non sono difficili da immaginare. È probabile, infatti, che con il susseguirsi di queste restrizioni da parte delle Autorità europee, la stessa azienda americana proceda presto con modifiche ai suoi standard di sicurezza per essere in linea con le disposizioni del GDPR.

Un’altra strada potrebbe anche essere quella per cui Stati Uniti e Unione Europea scelgano di modificare i propri accordi in materia di privacy e protezione dati in modo da facilitare le attività delle aziende che operano in questo settore. 

Possibili strade alternative: Matomo

I servizi offerti da Google Analytics costituiscono oggi una fonte di informazioni essenziale per tantissime aziende in Italia e in Europa.

Per questo motivo occorre trovare soluzioni alternative che consentano ai soggetti interessati di continuare a usufruire di tutti i vantaggi e i servizi che Analytics ha sempre fornito. 

Una di queste soluzioni è Matomo: un software libero open source grazie al quale i gestori di siti web possono ottenere report dettagliati e in tempo reale sui visitatori, sui motori di ricerca utilizzati di questi ultimi, sulle parole chiave cercate, sulla lingua e anche sulle pagine di maggiore interesse. 

Le funzionalità del software sono estendibili e personalizzabili secondo le esigenze dell’utilizzatore con la semplice installazione di un plugin. In questo modo si migliora ulteriormente la compliance con le specifiche normative sulla privacy e sulla tutela dei dati. 

Un elemento molto importante, infine, che differenzia Matomo da Google Analytics è il fatto che questo software si installa sul server del gestore/owner del sito web e di conseguenza i dati sul traffico sono memorizzati nel proprio database e non vengono trasferiti in paesi terzi. 


Grazie all’esperienza maturata sul campo e alla professionalità dei nostri team, in Synesthesia siamo in grado di mettere a disposizione dei nostri clienti nuove soluzioni come Matomo, per far fronte nel modo migliore alle esigenze di ogni progetto. Contattaci! Saremo contenti di trovare insieme la risposta migliore alle tue esigenze. 

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