Qualche settimana fa abbiamo annunciato la nostra partnership con InnovaLang, società leader nel mondo delle traduzioni nei settori brevettuale, tecnico/scientifico, legale/finanziario, web e comunicazione. In questa intervista Federico Perotto (Founder & MD) ci racconta come ha fondato l’azienda, i servizi che offre e i maggiori trend dell’AI applicata al mondo delle traduzioni.
Federico, ci racconti qualcosa di voi? Quando nasce la vostra idea imprenditoriale? Da dove siete partiti?
“Piacere nostro! Dunque, la nostra idea imprenditoriale nasce circa vent’anni fa. Da una laurea in linguistica applicata e tanta voglia di fare qualcosa di innovativo in un settore un po’ “ingessato”. Dopo qualche anno come traduttore freelance in linguaggi tecnici e adattamento/traduzione audio-video per sottotitolazione e doppiaggio in voice-over, mi sono specializzato nel settore brevettuale.
Da questa esperienza, nel 2003, nasce la società che otto anni più tardi diventerà InnovaLang, e da traduttore/revisore mi ritrovo ad affrontare tutti gli step e i ruoli di un’agenzia di traduzioni, dal project management al marketing e alla comunicazione, dalla selezione del personale all’ottenimento delle certificazioni di qualità, dal controllo di gestione all’amministrazione in senso ampio”.
Ci racconti quali sono i servizi che offre oggi InnovaLang?
“Nata come “semplice” agenzia di traduzioni, InnovaLang si è sviluppata fino a diventare una LSP (Language Service Provider) a 360°, in grado di risolvere qualsiasi problema comunicativo di un’azienda da/verso l’estero con un approccio consulenziale, caratterizzato da un’analisi approfondita del cliente e dall’individuazione di criticità, opportunità e soluzioni.
Grazie alla diffusione capillare nel mondo dei nostri professionisti e traduttori, attentamente selezionati, oggi siamo in grado di offrire servizi di traduzione, copywriting e supporto a politiche SEO in tutte le lingue e in tutti i settori: dall’ambito brevettuale a quello tecnico-scientifico, dal settore legale e finanziario al mondo web e marketing, dalle esigenze del mondo ho.re.ca. alla localizzazione di software, fino all’interpretariato e ai corsi di lingue online.
Offriamo, inoltre, soluzioni tecnologiche come Kliir (applicazione di interpretariato ‘al volo’ via smartphone) e Patren (Patent Translation Engine, motore di traduzione automatica brevettuale). Tra l’altro racconteremo il 9 maggio ai Torino Digital Days 2023 questa nostra esperienza con un talk intitolato: “AI per le traduzioni“.
Tutte le traduzioni devono superare un approfondito controllo di qualità: ogni testo viene trattato da un professionista madrelingua nella lingua di destinazione, integralmente revisionato da un revisore esperto nell’ambito di interesse e gestito scrupolosamente dai nostri project manager dalla ricezione alla consegna”.
Si parla spesso nel mondo del marketing di unique value proposition, ovvero di come una azienda si distingue dai competitor. Qual è la vostra? Come fate la differenza?
“La nostra UVP consiste nell’approccio artigianale associato a processi industriali. Provo a spiegarla meglio… Alcuni nostri concorrenti sono rimasti ancorati a un modello datato, in cui l’apporto umano non viene potenziato dalla tecnologia; altri competitor invece hanno tralasciato la componente umana per automatizzare tutto, perdendo di vista il valore al servizio della persona, che per noi è alla base di tutto.
Laddove la cosiddetta “Language industry”, in una dinamica di approcci dal “Person oriented” al “Process oriented”, tende a sbilanciarsi fortemente su uno o l’altro estremo, InnovaLang cerca il punto di equilibrio trovando soluzioni personalizzate sulle reali esigenze, applicando poi strumenti e processi allo stato dell’arte”.
Come descrivereste il vostro “progetto perfetto”?
“Quello in cui riusciamo a superare le aspettative del cliente. Questo accade per l’attenzione e la cura nei dettagli, per la competitività e la capacità di pensare e proporre soluzioni fuori dagli schemi, per la puntualità e la trasparenza nelle consegne”.
Esistono dei nuovi ambiti che vorreste esplorare nel medio e nel breve periodo?
“Nel medio periodo vorremmo continuare a contribuire al progresso dell’intelligenza artificiale, nel campo che ci interessa direttamente, vale a dire quello della traduzione automatica tramite IA e reti neurali con elevata capacità di contestualizzazione. Il linguaggio è sempre stato un paradigma dell’evoluzione computazionale. Lo stesso team di Alan Turing era dedicato a decriptare messaggi in codice, come se fosse una lingua aliena e sconosciuta; e ne faceva parte anche un linguista.
Nel breve periodo, invece, stiamo sviluppando il business in Sardegna, direttamente dalla nostra sede di Cagliari, una zona che ha forti potenzialità sia a livello inbound (turismo, enogastronomia, cultura) che a livello export (tecnologia e servizi). Se poi posso, vorrei anche menzionare un sogno nel cassetto a lungo termine… La creazione di un Museo della Traduzione, coinvolgente e concettuale, strutturato in ambienti come storia, strumenti, professionalità, ambiti, innovazione”.
Avete qualche aneddoto divertente da raccontarci su InnovaLang?
“Lavorando in ambito brevettuale, ci è capitato spesso di entrare in accesi dibattiti terminologici e formali con i patent attorney, tipicamente ingegneri estremamente ferrati nel loro campo ma talvolta poco inclini alla logica del linguaggio… Ricordo un divertente scambio, all’inizio della mia carriera in questo settore, sulla sinonimia perfetta che corre nella coppia “tra/fra” in italiano, resa efficacemente in inglese con il solo “between”: in quel caso non sono riuscito a far comprendere la validità di entrambi i traducenti italiani, e mi sono arreso all’evidenza che per qualche insondabile motivo molti ingegneri preferiscono ‘tra’. Il lungo contraddittorio che mi ha portato ad arrendermi, l’ho trovato molto divertente e formativo sull’approccio da usare (utilizzare, per l’ingegnere medio) con i tecnici. E, sulla scorta di simili esperienze, ho imparato a parlare in ‘ingegnerese’ a tal punto che molti mandatari brevettuali sono da anni convinti che io sia un loro collega!”
Cosa vi aspettate dalla partnership con Synesthesia?
“Synesthesia è per noi l’ecosistema ideale per sviluppare collaborazioni e idee: un ambiente amichevole, multidisciplinare e innovativo, aperto e inclusivo, appassionato alla tecnologia ma attento all’etica e all’ambiente, che ha fatto della sinergia il suo driver principale. Una volta che sappiamo di poter partire da questo, può succedere di tutto!”
Sappiamo che l’intelligenza artificiale vi interessa molto, qual è la vostra posizione rispetto al tema e come vedete il futuro rispetto a questo tipo di innovazione?
“Il tema dell’IA è decisamente affascinante, e i progressi sul natural language processing e sulla traduzione automatica sono al centro del suo sviluppo. Ci teniamo costantemente aggiornati su queste tecnologie, il che ci porta a conoscerle e quindi ad approcciarle con spirito critico. Rischio di dire una banalità, ma credo che questa, come ogni altra innovazione, ha valore se e finché è al servizio dell’umanità e dell’ambiente. Qui il punto è che l’intelligenza artificiale tende a eguagliare, per poi superare, la capacità di ragionamento, astrazione e flessibilità del cervello umano: quindi le sue potenzialità, nel bene e nel male, sono enormi”.
Grazie Federico, e benvenuti in Synesthesia Ecosystem.
Synesthesia Ecosystem è il nostro sistema di partnership, dove collaboriamo in maniera sinergica con aziende in continua crescita e con le migliori competenze in ambito tech e marketing. Grazie a questo ecosistema, i nostri clienti hanno la possibilità di accedere a un’offerta molto ricca di prodotti e servizi di eccellenza.
Per saperne di più su Synesthesia Ecosystem clicca qui!
Lo realizzeremo con amore e passione
Il nostro team è a tua disposizione