Scopri come è nato il progetto FuturMakers B2B di Synesthesia, ideato per avvicinare bambini/e e ragazzi/e alle discipline STEM attraverso attività educative coinvolgenti. In questa intervista, Giada De Rosa ti svelerà le caratteristiche del progetto, il suo impatto positivo sul welfare aziendale e le strategie vincenti per stimolare l’interesse dei più giovani verso la tecnologia e l’innovazione. Scopriamo insieme il progetto!
Come nasce l’idea del progetto FuturMakers B2B di Synesthesia?
“L’idea del progetto nasce dall’obiettivo di avvicinare i/le bambini/e e i/le ragazzi alle discipline STEM e alla tecnologia in modo innovativo e coinvolgente. Grazie al progetto FuturMakers B2B, Synesthesia ha organizzato workshop, laboratori e attività educative pensate appositamente con l’obiettivo di fornire tutte le competenze e le conoscenze necessarie per affrontare le sfide del mondo digitale in modo completo e consapevole”.
Quali sono le caratteristiche distintive del progetto per avvicinare bambini e ragazzi alle materie STEM?
“Questo progetto si distingue per diverse caratteristiche che lo rendono unico nel campo della formazione STEM e dell’innovazione. L’iniziativa è pensata per essere accessibile e inclusiva, permettendo a tutti di partecipare e apprendere indipendentemente dal livello di competenza iniziale. Durante gli incontri, vengono promosse attività hands-on, laboratori interattivi e giochi educativi che favoriscono l’acquisizione di competenze tecniche e cognitive in modo divertente e coinvolgente.
Altra caratteristica importante è la presenza costante di esperti del settore STEM e di educatori qualificati, in grado di guidare e supportare i partecipanti lungo tutto il percorso di apprendimento, fornendo conoscenze approfondite e stimoli per lo sviluppo delle competenze.
Infine, si tratta di un progetto orientato al futuro, preparando i più giovani alle competenze richieste da un mondo del lavoro in continua evoluzione, promuovendo la collaborazione, la risoluzione dei problemi e il pensiero critico come abilità fondamentali per affrontare le sfide della società digitale e tecnologica in cui viviamo”.
In che modo il progetto vuole stimolare l’interesse dei bambini e dei ragazzi verso le materie STEM?
“I percorsi di formazione per bambini dai 7 ai 15 anni sono strutturati in modo da rispondere alle diverse fasce d’età e livelli di competenza, offrendo attività e laboratori adatti alle specifiche esigenze e interessi dei partecipanti.
Facciamo qualche esempio pratico: per i bambini delle scuole elementari sono previsti laboratori di programmazione con strumenti intuitivi e divertenti come Scratch, che permettono di apprendere i concetti di base della logica di programmazione in modo semplice e giocoso. Ci sono, poi, i laboratori di robotica educativa, dove è possibile costruire e programmare robot per affrontare sfide e problemi di varia complessità, sviluppando competenze pratiche e creative.
Per i/le ragazzi/e delle scuole medie e delle scuole superiori, invece, i percorsi di formazione si concentrano su tematiche più avanzate, come la programmazione di videogiochi utilizzando linguaggi di programmazione più complessi come Python, Java o strumenti di Intelligenza Artificiale. Attraverso corsi strutturati e progetti pratici, i ragazzi imparano a sviluppare giochi interattivi, acquisendo competenze tecniche e creative nel campo della programmazione e del game design”.
Come è stato accolto dalle aziende che hanno partecipato al progetto STEM per bambini/e e ragazzi/e?
“Le aziende all’avanguardia del territorio, non solo piemontese, hanno riconosciuto l’importanza di sostenere progetti come questo, che mirano a stimolare l’interesse delle nuove generazioni verso la tecnologia e le discipline STEM. Hanno tutte compreso che investire nelle competenze e nella formazione dei giovani è fondamentale per garantire la propria competitività e innovazione nel lungo termine.
Grazie alla sua natura innovativa e al suo focus sulla formazione tecnologica e scientifica, è stata offerta, infatti, l’opportunità di investire nel futuro e nello sviluppo delle competenze digitali e tecnologiche. Il coinvolgimento dei figli dei propri dipendenti in attività formative di alto livello, ha contribuendo, dunque, a creare un legame più stretto e positivo con i propri collaboratori”.
Come Synesthesia intende misurare l’impatto e l’efficacia del progetto?
“Synesthesia, insieme ai responsabili del progetto FuturMakers, si interroga costantemente sull’impatto che porta questo progetto verso chi partecipa. Sicuramente una fetta importante per misurarne l’efficacia è la raccolta dei feedback dei partecipanti e delle loro famiglie per valutare la soddisfazione, l’interesse e il coinvolgimento nel programma, nonché raccogliere eventuali suggerimenti per migliorare l’esperienza formativa.
Stiamo, inoltre, pensando di provare a fare un tracciamento a lungo termine del progetto FuturMakers B2B, monitorando il percorso accademico e professionale dei partecipanti nel tempo per valutare come l’esperienza formativa abbia influenzato le loro scelte e opportunità future”.
Il servizio è utile per il welfare aziendale. Da questo punto di vista possono nascere anche possibili collaborazioni con altri player. É una cosa che avete provato ad attivare?
“Si, il progetto FuturMakers B2B sta crescendo e questo porta inevitabilmente la ricerca di altri player con cui fare rete e diffondere l’iniziativa. La collaborazione con altri attori del settore come organizzazioni non profit, istituti educativi, altre aziende e enti pubblici, è fondamentale per ampliare l’impatto e la portata del servizio offerto.
Un esempio di azione con una grande organizzazione è l’iniziativa portata avanti recentemente con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (IIT), con cui abbiamo avviato una preziosa collaborazione da due anni e che ha permesso ai figli dei loro dipendenti la partecipazione a laboratori, workshop e attività educative specializzate.
In sostanza, oggi, Synesthesia vuole offrire un servizio da inserire nelle attività di welfare aziendale proprie e delle aziende partner mostrando un impegno tangibile verso il benessere dei/delle dipendenti e delle loro famiglie e contribuendo nel contempo alla formazione dei ragazzi/e a un utilizzo del digitale maggiormente consapevole. Per questo è alla ricerca di partner come l’IIT per permettere di condividere risorse, competenze e conoscenze per migliorare l’esperienza dei partecipanti e raggiungere obiettivi comuni legati al benessere dei dipendenti e delle loro famiglie che vogliono stare al passo con i tempi e la tecnologia”.
Quali sono i principali benefici per un’azienda o una organizzazione che decide di investire in progetti STEM per bambini e ragazzi?
“Le aziende possono dimostrare il loro impegno verso il mondo della formazione, dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile partecipando al progetto organizzato da Synesthesia. Un’opportunità unica per valorizzare il proprio brand, promuovere l’uguaglianza di opportunità e investire nel talento e nella diversità. Le aziende che scelgono di adottare questa iniziativa dimostrano di credere in un progetto innovativo e vantaggioso in termini di welfare aziendale. Questo impegno concreto verso il benessere delle famiglie dei dipendenti contribuisce a migliorare il clima aziendale e a rafforzare la fiducia reciproca. Siamo convinti che investire nel futuro e nello sviluppo delle competenze dei giovani attraverso il progetto FuturMakers B2B può essere un elemento differenziante nella strategia di employer branding dell’azienda”.
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