Whistleblowing: come segnalare gli illeciti in modo sicuro ed efficace

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20 Settembre 2023

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Whistleblowing

Il Whistleblowing è uno strumento aziendale fondamentale tramite il quale dipendenti, collaboratori o soggetti esterni a un’azienda od organizzazione possono segnalare illeciti. Essere tutelati è un diritto fondamentale, riconosciuto a livello internazionale, non è altro che un’estensione del diritto di libertà di espressione. Chi denuncia qualche irregolarità deve poter contare sulla propria tutela, senza temere ritorsioni. Le aziende hanno bisogno di integrare i sistemi di Whistleblowing nelle loro organizzazioni, non è infatti più ammissibile evitare il problema, c’è l’immediata necessità di un cambiamento nei luoghi di lavoro in favore della protezione e della garanzia di sicurezza.

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Whistleblowing: cosa significa? 

Con il Whistleblowing si vuole dare a tutti/e una modalità completamente anonima per segnalare problematiche, anche molto gravi, senza intercorrere in possibili ritorsioni. Questo strumento risulta fondamentale nelle imprese, proprio perché spesso le vittime di abusi non riescono a denunciare, in quanto gli abusanti troppo spesso sono i loro superiori.

Quando parliamo di questo come uno “strumento di denuncia” intendiamo dire che è utilizzabile per portare alla luce qualsiasi problematica, per scoprire un illecito, una possibile frode, un pericolo o qualsiasi cosa che possa recare un danno o un serio rischio a sé stessi, a terzi o all’azienda stessa.

Risulta intuitivo capire a che rischio è esposto il segnalante: esporsi in questo modo equivale in molti casi a ritorsioni e molestie a livello personale e professionale, motivo per il quale è condizione principale, affinché questo strumento funzioni, che si garantisca il massimo anonimato. 

Ma quali sono le tipologie di Whistleblowing?

Si può parlare di Whistleblowing interno quando un/a dipendente o un membro di un’organizzazione segnala un comportamento scorretto o illegale all’interno dell’azienda o dell’organizzazione stessa. Questo tipo di segnalazione è diretto agli organi interni dell’azienda, come il dipartimento delle risorse umane o la direzione, o a un canale specifico stabilito dall’azienda per gestire segnalazioni di questo tipo. L’obiettivo è affrontare il problema all’interno dell’organizzazione, senza coinvolgere direttamente autorità esterne o i media.

Al contrario definiamo Whistleblowing esterno quando la segnalazione viene fatta a entità esterne all’azienda o all’organizzazione. Questo può includere le autorità giudiziarie, le forze dell’ordine, i media o associazioni competenti per affrontare il problema segnalato.

Le ragioni per cui qualcuno potrebbe optare per il Whistleblowing esterno includono preoccupazioni sulla riservatezza, timori di rappresaglie da parte dell’azienda o la convinzione che l’organizzazione non affronterà correttamente il problema. Entrambi i tipi di Whistleblowing hanno il loro ruolo nel promuovere la responsabilità e la trasparenza, ma la scelta tra interno ed esterno dipende spesso dalla gravità del problema, dalle politiche aziendali, dalla protezione legale fornita al segnalatore e dalla sua valutazione personale dei rischi e dei benefici associati a ciascuna opzione.

Whistleblowing: un imperativo per le imprese nel 2023 

Il 30 marzo 2023 è entrato il vigore il d.lgs. n.24/2023, le cui disposizioni hanno avuto effetto dal 15 luglio, con una deroga per le organizzazioni private che hanno impiegato non più di 249 lavoratori nell’ultimo anno, solo per questa categoria le disposizioni dovranno essere messe in atto dal 17 dicembre 2023. Il provvedimento, che deriva dalla direttiva europea 2019/1937, in ogni caso è già stato messo in pratica da molte aziende private e organizzazioni pubbliche.

L’INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) subito dopo la pandemia di Covid19, ha reso noti i numeri delle donne che hanno subito violenza all’interno dell’ambito lavorativo: si parla di 1.404.000 donne tra i 15 e i 65 anni, che hanno dichiarato di aver subito violenze fisiche e/o ricatti sessuali. Questo numero, già spaventoso di per se, rappresenta solo una minima parte della realtà, in esso, infatti, non vediamo le molestie verbali o psicologiche, che spesso non vengono denunciate o banalmente non vengono ritenute “abbastanza gravi”.

Oggi essere una donna è ancora difficile, ogni donna uscendo di casa deve affrontare problemi che per un uomo non sono neanche immaginabili, per poi entrare in un ufficio, dove ugualmente è una potenziale vittima con pochissime  armi per difendersi. Abbiamo ancora molto da fare, per rendere il nostro un mondo sicuro, e per quanto questa nuova opportunità di segnalazione sembra essere un piccolo passo, rappresenta sicuramente un grande cambiamento per le vittime o potenziali vittime: è un modo per dar loro voce, per dar loro la possibilità di denunciare. E questo non include ovviamente solo l’universo femminile.

Nessuna impresa può rimanere indietro in questo, c’è bisogno di evolversi velocemente. 

Scopri “Smartleaks”, la soluzione di Synesthesia e di Smart Flow

Per noi di Synesthesia la protezione dei diritti dei dipendenti e dei collaboratori è un principio cardine, per questo insieme a Smart Flow abbiamo presentato “Smartleaks”, un sistema di Whistleblowing basato su GlobaLeaks per integrare nei siti web aziendali procedure anonime di segnalazione. È la nostra proposta commerciale per tutte le aziende che in modo semplice vogliono adeguarsi alla normativa.

Lo strumento risponde alla Direttiva Europea 2019/1937 e si rivolge a imprese del settore privato con almeno 50 dipendenti o operanti in settori a rischio.

All’interno del Portale Segnalazioni di SmartLeaks è possibile segnalare irregolarità in modo anonimo tramite il questionario Segnalazioni Anonime (Whistleblowing) oppure compilando il questionario Segnalazioni “non conformità” indicando il proprio nominativo. Una volta inviata la segnalazione è possibile ricevere un codice che consente al segnalante di monitorare il suo avanzamento. La garanzia di riservatezza è data proprio da questo codice che è in mano solo al segnalante. Soltanto il/la segnalante ha il controllo della sua riservatezza. Il ricevente entra nella piattaforma, gestisce la segnalazione e può contattare il/la segnalante in modalità “anonima”, per portare avanti questa segnalazione finché serve. Attualmente non esiste un elenco tassativo e univoco di illeciti che costituiscono l’oggetto di una segnalazione.


Vuoi saperne di più su come integrare nel tuo sito web aziendale Smartleaks? Leggi l’intervista doppia a Francesco Ronchi (Presidente e founder di Synesthesia) e Maurizio Bulgarini (Founder di Smart Flow) oppure contattaci.

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