Il social media cinese ha recentemente annunciato un aggiornamento della propria informativa sulla privacy che interesserà, in un primo momento, solo gli utenti statunitensi. Tik Tok raccoglierà i dati biometrici dai contenuti condivisi dagli utenti, ma non sono ancora state rese note con chiarezza le finalità di questa raccolta. I dubbi legati alla privacy degli utenti, dunque, sono fondati e legittimi. Proviamo ad approfondire i termini della vicenda e a prevedere la possibile conseguenza della novità nel mondo dei social e non solo.
Con i suoi 689 milioni di utenti attivi, di cui 5,4 milioni solo in Italia, Tik Tok è il settimo social network più popolare al mondo. Attualmente è più utilizzato nel sud-est asiatico, ma la sua popolarità è in aumento anche in occidente. Dopo neanche 4 anni dal lancio iniziale, ha superato la quota di due miliardi di download, registrando nel primo quadrimestre del 2020 la cifra di 350 milioni di download in tutto il mondo. Ma la piattaforma dai numeri stratosferici ha di recente attuato alcune modifiche che interesseranno i suoi utenti:
“Potremmo raccogliere identificatori biometrici e informazioni biometriche, come definito dalle leggi statunitensi, come impronte facciali e impronte vocali, dai contenuti utente. Laddove richiesto dalla legge, chiederemo all’utente tutte le autorizzazioni necessarie prima di tale raccolta”.
Con questa breve nota il celebre social network cinese ha annunciato la modifica alla propria informativa sulla privacy.
Un cambiamento non indifferente che interesserà direttamente la vita e la privacy di tutti gli utenti (per ora) di nazionalità statunitense. La raccolta di dati biometrici da parte di Tik Tok consiste nell’attività eseguita dal social di identificare oggetti e scenari, l’esistenza e la posizione all’interno di un’immagine di caratteristiche del corpo e del viso e il testo delle parole pronunciate. In realtà non è l’unico social che elabora i dati degli utenti in questo modo, ma ne esistono già altri che utilizzano la stessa strategia per ottimizzare gli annunci pubblicitari. Tik Tok, inoltre,sembrerebbe voler soltanto migliorare le proprie funzionalità, per questo la nuova privacy policy avverte che la raccolta di immagini e audio sarà utile per abilitare “effetti video speciali per la moderazione dei contenuti, per la classificazione demografica, per i contenuti e i consigli sugli annunci e per altre operazioni non di identificazione personale“.
L’annuncio da parte dell’app sulla raccolta dei dati biometrici, per quanto vaga, ha già suscitato numerose preoccupazioni. Tik Tok, infatti, non ha specificato lo scopo di questa raccolta, né tantomeno le modalità con cui chiederà il consenso per il trattamento dei dati. Ha soltanto svelato che inizierà con i dati degli utenti statunitensi e non è sicuramente un caso, considerando che in pochi Stati sono presenti delle leggi che tutelano la privacy biometrica. Per questo motivo, laddove non esista una legislazione specifica, molte persone potrebbero non essere avvisate sulla raccolta dei dati. Sembrerebbe però non essere questa l’intenzione di Tik Tok, che assicura di essere sempre molto attenta alla privacy del suo pubblico. La piattaforma che per tutta la durata dell’Amministrazione Trump era stata considerata come una minaccia per la sicurezza nazionale, ora sta cercando di riconquistare la fiducia degli utenti statunitensi. Per questo motivo ha più volte dichiarato di archiviare le loro informazioni in data center degli US e di Singapore, assicurando di non averli mai condivisi con il governo cinese.
Tik Tok raccoglie già moltissime informazioni dal profilo dei suoi utenti, come i contenuti da loro creati, i cookie, le app e i file presenti sul loro smartphone, la posizione del dispositivo utilizzato e addirittura lo stato della batteria e i ritmi di battitura. Per cui, a cosa serviranno i dati biometrici?
Per il momento restano i dubbi e le polemiche di molti utenti di Tik Tok. Nei prossimi mesi scopriremo se l’app avrà fatto una scelta sbagliata, spaventando e facendo “scappare” dalla piattaforma tutti quelle persone preoccupate per la loro privacy, o se gli utenti saranno riusciti a digerire questa novità mantenendo attiva la loro presenza sull’app.
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