Mark Zuckerberg, presidente esecutivo, amministratore delegato e azionista di controllo di Meta, ha rilasciato Threads, una nuova piattaforma basata su contenuti testuali, con l’obiettivo di creare uno spazio in cui creator e personaggi pubblici possano interagire in modo più diretto con i propri follower. Ma sarà davvero così o è solo un’altra mossa per battere la concorrenza di Elon Musk? Scopriamolo insieme.
L’applicazione, lanciata nel 2019 e rilanciata il 6 luglio 2023, è accessibile, per ora, solo al di fuori dell’Unione Europea e nel Regno Unito.
Threads sarà “stand-alone” (in grado di funzionare in modo indipendente), ma strettamente collegata a Instagram, sempre di proprietà di Meta. Gli utenti, infatti, iscriversi con il proprio profilo e trasmettere dati quali utenti seguiti e followers. Nella piattaforma sarà possibile aprire discussioni tramite dei “fili” che divideranno i post in sezioni da massimo 500 caratteri. Threads renderà possibile l’interazione tra gli utenti attraverso commenti e reposting, oltre che permettere la condivisione di link, foto e video dalla durata massima di 5 minuti. Una particolarità dell’app è la funzione “Fai una pausa”, utile a gestire in modo equilibrato l’uso del nuovo social network.
Threads è disponibile esclusivamente al di fuori dei confini dell’Unione Europea (a eccezione del Regno Unito fresco di Brexit) perché il garante europeo non ha ricevuto le corrette rassicurazioni da parte di Meta riguardo le modalità d’uso e di condivisione dei dati. Threads, basato su Instagram, può infatti creare problemi di data-crossing nel mercato europeo.
Questa situazione è, ovviamente, temporanea e Zuckerberg è già a lavoro per uniformare la propria piattaforma alla regolamentazione in materia di privacy presente nel Vecchio Continente, e proprio in questo periodo ha ricevuto un grosso aiuto da parte della “Decisione di adeguatezza” tra UE e Stati Uniti, che gli permetterà di entrare sul mercato più rapidamente.
L’obiettivo principale di Meta sembra chiaro: battere la concorrenza di X (la nuova versione di Twitter), che non naviga in acque tranquille dopo il rebranding attuato da Elon Musk nel mese di luglio 2023, per assicurarsi una fetta di mercato che ha sempre visto un unico protagonista. A oggi la differenza è ancora evidente (13 milioni di utenti attivi contro i quasi 200 di X), ma la piattaforma è ancora troppo nuova e incompleta per poterle mettere a paragone. Nei primi due giorni dal lancio di Threads, il traffico sulla piattaforma dei cinguettii è diminuito del 5%, per poi stabilizzarsi in linea con il solito, preoccupante, -11% che caratterizza X da mesi.
L’applicazione conta al 26 luglio circa 120 milioni di utenti iscritti, dato destinato a crescere in seguito agli sviluppi sulla regolamentazione dei dati personali, e ha tutte le carte in regola per dare il via all’ennesimo scontro tra due delle personalità più influenti del nostro periodo storico.
Questa “battaglia” tra i due social è un altro capitolo della faida in atto tra i due imprenditori protagonisti della nostra storia recente. Grazie al successo di Facebook e alle acquisizioni di Instagram e Whatsapp, il monopolio dei social network spettava esclusivamente a Zuckerberg. Nella primavera del 2023 le cose sono cambiate, Musk acquista Twitter e, tra mille controversie (come i licenziamenti di massa), conquista la scena dei social network.Recentemente sono volati anche insulti (scherzosi?) dopo il lancio della nuova applicazione, verso il suo ideatore, accusato di aver copiato alcune funzionalità di X. Questo lascia intendere che nessuno dei due sia disposto a lasciare il trono all’altro, a qualsiasi costo. Quale sarà il vincitore di questa “guerra”? Nessuno può saperlo con certezza, non ci resta che attendere gli esiti dell’impatto di Threads.
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