Lo scorso 21 ottobre Apid Torino ha ospitato un laboratorio dedicato al progetto “Virage”, un approccio trasversale di ricerca sul campo per intraprendere azioni efficaci contro il divario di genere. L’obiettivo del progetto è quello di incrementare la consapevolezza e facilitare lo scambio di informazioni attraverso la stesura di relazioni ricavate dai progetti, video promozionali, laboratori e risultati delle ricerche. Durante il workshop sono emersi interessanti spunti e suggerimenti da parte di imprese, sindacati e funzionari. Tra le aziende presenti c’eravamo anche noi. Vediamo com’è andata!
Durante il workshop sono stati esposti i risultati di un’analisi comparativa sul ruolo delle parti sociali nell’affrontare la parità di genere nell’UE. L’indagine è stata svolta con l’obiettivo di illustrare l’utilità “integrativa” delle relazioni industriali e del dialogo sociale nel processo di equità di genere.
I risultati della ricerca presentati durante il workshop hanno evidenziato che c’è ancora molto da fare. Soprattutto in Italia, dove la disuguaglianza di genere è diventata un problema molto serio, che si riflette ad ampio spettro: solamente nel 2021, i tassi di occupazione femminile si sono ridotti del 4% mentre i salari sono diminuiti del 8.1% (ASviS 2020).
Le tematiche affrontate durante il workshop sono state poi analizzate dai cinque gruppi con diversi approcci. Tutti i gruppi di lavoro unanimemente hanno identificato nel gender care gap la dimensione più importante e urgente da affrontare per assicurare la parità di genere nel luogo lavorativo. La segmentazione occupazionale, il divario occupazionale di genere e il divario retributivo rappresentano conseguenze o aree di intervento trasversali.
Come sottolinea Maria Cristina De Martino (HR Team presso Synesthesia):
“Partecipare a questo workshop ci ha aiutato a comprendere meglio quanto le politiche aziendali interne siano allineate o meno agli standard europei più recenti e quanto lavoro ci sia ancora da fare. Il confronto con realtà operanti in settori diversi da Synesthesia ha dimostrato che ci sono ancora tante criticità comuni a tutti da affrontare e che il dialogo è centrale per superarle”.
Tra gli ostacoli più importanti per la riduzione dei gap esistenti e delle disuguaglianze lavorative, l’aspetto predominante risulta essere un approccio culturale sbagliato che relega la responsabilità di cura alle sole donne e normalizza le molestie di vario genere.
La strategia messa in piedi tende a individuare cinque aree principali: lavoro, reddito, competenze, tempo e potere. Tra gli strumenti che possono contribuire all’uguaglianza di genere, la contrattazione nazionale è in grado di svolgere certamente un ruolo importantissimo in materia di riconoscimento del welfare aziendale. Lo Stato può e deve incentivare un potenziale cambiamento culturale, ma i fattori decisivi rimangono l’educazione e la formazione: risulta quindi fondamentale come investimento per il futuro in termini di inclusione educare i bambini e le bambine ai valori come l’equità di genere.
L’educazione e la formazione sono due fattori fondamentali che definiscono la vision e la politica di Synesthesia. Come sostiene Veronica Leone (Administration & HR Coordination in Synesthesia):
“Da anni Synesthesia si prende cura del benessere dei propri dipendenti promuovendo una politica che punta alla parità di genere. Riconoscere il fondamentale contributo delle donne nella nostra azienda (il 33% dei nostri dipendenti è di sesso femminile) e nella società rappresenta un impegno che continuiamo a portare avanti ogni giorno attraverso azioni concrete in ambito formativo e divulgativo.
Dal 2019 con la no-profit SYX abbiamo dato vita a GirlsTech, l’iniziativa tutta al femminile che promuove la sensibilizzazione rispetto alla disparità di genere nel mondo dell’innovazione e della tecnologia. L’idea è nata dopo aver constatato il fatto che sempre meno bambine venivano iscritte dai genitori ai nostri corsi di tecnologia a causa di pregiudizi culturali secondo i quali “la tecnologia è una disciplina per soli maschi”.
Fortunatamente l’iniziativa è stata accolta con entusiasmo e partecipazione da parte di un pubblico in costante crescita. Il nostro obiettivo? Contribuire a costruire un futuro più equo, superando i pregiudizi culturali che ostacolano l’accesso delle donne alle discipline STEM attraverso iniziative, corsi di formazione tecnologica per bambine e ragazze. Un mondo tecnologicamente più evoluto è possibile solo se abbiamo tutti gli stessi diritti”.
Siamo convinti che ogni singolo successo in termini di uguaglanza di genere in ambiente lavorativo sia possibile solamente grazie al lavoro di squadra, a intuizioni condivise anche con altre organizzazioni e a un riconoscimento sociale. Progetti come quello di “Virage” ci fanno capire quanto sia fondamentale il dialogo sociale e che non siamo soli ad andare verso questa direzione.
Lo realizzeremo con amore e passione
Il nostro team è a tua disposizione