Neuralink di Elon Musk inizia la sperimentazione umana

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13 Novembre 2023

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Migliaia di persone sono oggi in attesa di diventare cavie umane della compagnia di neurotecnologie di Elon Musk, chiamata Neuralink. L’azienda ha pubblicato un video che mostra una scimmia che gioca a un videogioco con la mente, grazie al chip impiantato nel cervello. Elon Musk promette, infatti, di aiutare tutti coloro che soffrono di paralisi degli arti con l’inserimento nel cervello di un microchip. L’impresa ha avuto il via libera da parte dell’FDA degli Stati Uniti, per iniziare gli esperimenti sugli umani. Da settembre 2023 si stanno cercando i potenziali 11 primi pazienti. In questo articolo cercheremo di indagare più nel dettaglio i rischi associati alle future sperimentazioni di Neuralink.

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Sembrerebbe che già migliaia di persone si siano messe in lista d’attesa per diventare le cavie umane della nuova azienda di neurotecnologie, Neuralink. L’impresa ha iniziato la ricerca degli 11 pazienti previsti dalla sperimentazione a settembre 2023 tramite un post social dove si mettevano a disposizione i primi requisiti necessari per entrare a far parte del progetto. La sperimentazione intende impiantare un chip dietro l’orecchio, attraverso un’operazione chirurgica con la quale verrà rimosso e sostituito un pezzo di cranio. L’obiettivo finale dell’azienda  sembrerebbe essere quello di operare gli 11 individui entro il 2024 e circa 22mila altri pazienti entro il 2030.

Neuralink ha ricevuto il via libera alla sperimentazione a marzo 2023 da parte dell’FDA (Food and Drug Administration USA), ente regolatorio che salvaguarda la salute pubblica negli USA, nonostante gli fosse stata precedentemente negata per ben tre volte  e nonostante l’inchiesta ancora aperta sulla morte di più di 1.500 cavie animali durante gli esperimenti.

A chi si rivolge la sperimentazione?

Le persone che sono state chiamate a rispondere all’annuncio di Neuralink sono principalmente individui con età maggiore ai 22 anni, affetti da paralisi di tutti e quattro gli arti o da lesioni del midollo a causa di malattie come la SLA

L’obiettivo è creare una connessione tra il microchip e la mente umana, per aiutare le persone con paralisi a controllare i dispositivi utilizzando il loro pensiero, tramite segnali cerebrali captati dall’impianto di Neuralink. 

In realtà pare che il vero obiettivo dell’azienda di Elon Musk è offrire questa tecnologia anche alle persone senza alcun tipo di problematica medica, ovvero, dare la possibilità a chiunque vorrà di diventare un “cyborg” capace di competere con le intelligenze artificiali.

Quali sono i rischi? 

L’operazione ideata dall’azienda prevede una tempistica di non più di due ore e si basa sulla rimozione di una parte di cranio, dove verranno inseriti gli elettrodi. La rimozione della porzione di cranio avviene attraverso un laser a femtosecondi, capace quindi di emettere impulsi della durata di milionesimi di miliardesimi di secondo.

Neuralink non è la prima impresa che ha questo obiettivo, precedentemente altre aziende hanno tentato di inserire un microchip nel cervello umano, ma senza successo. Se infatti anche solo l’operazione di per sé, in quanto molto invasiva, risulta pericolosa, sono stati anche registrati casi in cui il chip che è stato inserito nel cervello è andato a peggiorare la situazione psicologica dei pazienti, che hanno mostrato stati dissociativi e pensieri suicidi. In altri casi invece tali interfacce neurali si sono mosse all’interno del cranio creando problematiche o si sono surriscaldate, facendo fallire gli esperimenti.

Altri studiosi sono però preoccupati per quello che potrebbe significare inserire un chip nel cervello di un essere umano: un controllo costante su quelli che sono i pensieri, che potranno anche essere registrati. Il compito del chip è infatti proprio quello di interpretare l’attività elettrica del cervello, potendo potenzialmente tracciare le emozioni di una persona sia in stato conscio sia inconscio.

Sperimentazioni come quella di Neuralink sono oggi molto discusse: sicuramente potrebbero rappresentare un grande passo per la cura di alcune malattie, ma a che prezzo? Con quali conseguenze per gli individui rispetto al possibile controllo dei comportamenti con mezzi artificiali?

Non ci resta che attendere ulteriori novità sulle sperimentazioni per capire fino a dove si spingerà l’iniziativa di Elon Musk.


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