In questa intervista abbiamo incontrato il nostro CSO e Marketing Director Fabrizio Mangiavacchi. Ci ha raccontato la sua vision e quali sono, secondo lui, le caratteristiche vincenti di chi è chiamato a operare nel mondo del marketing in modo moderno e consapevole, senza tralasciare empatia, passione e capacità d’imparare e ascoltare. Buona visione.
Ciao Fabrizio, presentati. Di cosa ti occupi in Synesthesia?
“Ciao a tutti, sono Fabrizio e sono in Synesthesia dal 2016. Mi occupo di sales e marketing”.
Quando valuti una persona che vuole entrare nel tuo team, qual è la prima cosa che prendi in considerazione?
“Valutare una persona che vuole entrare nel mio team è un’attività molto impegnativa, che richiede un grande senso di responsabilità. Io valuto tre cose: prima di tutto c’è un aspetto di profondità tecnico-professionale, perché il lavoro che svolgiamo richiede competenze che sono codificate in percorsi di studio o altre esperienze lavorative pregresse; poi faccio un’analisi della persona a livello empatico, che per me è molto importante, perchè penso che questo sia effettivamente un fattore distintivo di successo: dal momento che viviamo in un mondo che evolve alla velocità della luce (e il lavoro che svolgiamo noi, in particolare, va a una velocità ancora maggiore) è essenziale avere il giusto “imprinting” culturale.
Infine, il terzo punto è la capacità di ascolto. Noi siamo chiamati a dare risposte complesse a problemi che sono espressi in maniera semplice ma possono essere davvero molto articolati. Una delle cose principali, quindi, è la capacità di ascoltare e ovviamente di comprendere quello che i nostri clienti e le persone con cui ci relazioniamo ci dicono ogni giorno. Questo penso sia il punto differenziante. La capacità professionale è la base, ma senza la capacità di ascolto, una capacità empatica e un contesto culturale, l’efficacia è davvero molto bassa. Per me, quindi, questi aspetti sono importantissimi”.
Il mondo del lavoro è cambiato molto negli ultimi anni, sia per i contenuti, sia per come le tecnologie hanno influenzato le nostre vite. Cosa è cambiato in bene, secondo te, e cosa invece non ti piace e cambieresti?
“È davvero cambiato moltissimo. Io ho 52 anni e quindi ho vissuto altre “ere” del mondo del lavoro e la rivoluzione digitale ha creato una discontinuità schumpeteriana: una distruzione creativa e un cambiamento epocale.
Questo cambiamento ha portato moltissimi benefici in termini di efficacia ed efficienza, ha portato anche più libertà, un migliore accesso all’informazione e penso che questa sia una cosa estremamente positiva, che garantisce emancipazione e la possibilità di formarsi una propria idea.
Credo, però, che chi conosce la tecnologia e domina questi meccanismi di comunicazione che sono ubiqui (io dico sempre che oggi ci sono più persone nel mondo che hanno in mano uno smartphone rispetto a quelle che hanno accesso all’acqua potabile) ha portato a una distorsione del sistema perché chi sa utilizzare questi meccanismi a volte li usa contro l’interesse collettivo. Ci sono moltissimi esempi in merito e teorie come la “bolla di filtraggio”, la bubble theory. Questo rappresenta una grande minaccia.
Penso che ci sia una risposta, però. La cultura e quindi la capacità delle persone di conoscere il mezzo tecnologico e di utilizzarlo in modo consapevole. L’altra via potrebbe essere la regolamentazione e avere, dunque, qualcuno che ci aiuti a gestire questi mezzi anche se, su questo punto, non sono convintissimo e occorre capire chi sono i regolatori.
Un po’ di anarchia ha fatto bene allo sviluppo della tecnologia e alla diffusione dell’informazione. Ci sono tante opportunità che sono difficilmente manovrabili e penso che questa sia anche una delle missioni che abbiamo noi come azienda: utilizzare consapevolmente la tecnologia e far sì che diventi uno strumento per i nostri clienti. Progetti come FuturMakers io ritengo siano davvero formidabili, perchè quando sento parlare di utilizzo consapevole della tecnologia nei ragazzi, oltre a tutto quello che ho appena detto, vedo anche la limitazione ad alcune minacce che effettivamente il mondo digitale e il mondo di internet presentano ai più giovani”.
C’è una frase preferita o una citazione a cui sei affezionato e che ti guida nel tuo agire quotidiano?
“Ultimamente ne ho fatta mia una che è attribuita a John Lennon ma come sempre quando si parla di citazioni, non so se sia vero. Tuttavia a me piace molto, ed è:
“la vita è quello che ti succede mentre decidi cosa fare”.
Credo che fotografi l’atteggiamento giusto: la costruttività, l’intraprendenza e anche il senso del dovere che ognuno di noi può avere nel fare il suo percorso umano e professionale”.
Synesthesia elabora soluzioni di brand strategy, digital marketing e social media customizzate sulla base delle necessità del cliente con l’obiettivo di supportare la sua attività nel raggiungimento di concreti risultati di crescita sul mercato globale. Scopri le nostre strategie all’interno della pagina dedicata o chiedi ai nostri esperti.
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